DESCRIZIONE DEL BLOG

Questo blog è dedicato al personaggio di Lazarus nel GDR all'interno di Second Life.
Verranno di seguito raccontate storie e vicende sia del singolo cavaliere che dell'intera comunità di cui fa parte

La Leggenda dei Cavalieri del Drago

sabato 7 aprile 2012

La scelta

Lazarus entra nella sua casa, col sorriso sul volto mentre pensa sempre a lei. E' entrata nella sua vita come un ciclone, spazzando via tutta la tristezza che si portava nel cuore.
Si ferma un attimo accorgendosi di una presenza, mentre le mani scivolano a impugnare le else delle sue spade.
"Stai perdendo di vista la tua missione Lazarus"
Il cavaliere lascia andare l'impugnatura delle sue armi, riconoscendo la voce.
"Cosa vuoi?"
Da sotto il cappuccio l'uomo mostra un'espressione quasi incredula:" Sei tu che mi hai mandato a chiamare, non ricordi?"
Il cavaliere sospira, appoggiando entrambi i palmi della mani sul tavolino, dando le spalle al suo ospite. Si sente stanco, incredibilmente stanco: " sì è vero Sarnek, ti ho mandato a chiamare io.. ma credevo che avresti mandato qualche cacciatore, come è tuo solito fare... quindi ti ripropongo la mia domanda!" Si volta verso l'uomo, con sguardo sicuro: "Cosa vuoi veramente?"
"Riportarti sulla retta via" risponde l'uomo con una voce fredda come il ghiaccio.
"So per cosa sono stato addestrato per anni, non c'è bisogno che tu venga di persona a ricordarmelo"
Sarnek muove un passo verso di lui :" Tu mi hai mandato a chiamare caro Lazarus, quindi sei tu che devi dirmi cosa ci faccio qui!"
Il silenzio cala nella stanza dove i due uomini si fronteggiano. Il silenzio viene rotto dalla voce roca e profonda di Lazarus:" mi sono sbagliato Sarnek... tutto qui. Ti basta come risposta?"
Il cavaliere ode una risata uscire dall bocca dell'uomo incappucciato.
"Un cacciatore dela tua esperienza che si sbaglia? Oh... non credo... forse la verità è che non riesci più a vedere ad un palmo dal tuo naso"
Lazarus si gira verso di lui: "Cosa vuoi dire? Sto cercando di fare quello che ho sempre fatto!"
"Lei non è ciò che sembra. Hai la mente offuscata!"
"Ti avverto Sarnek, tieni Briseide fuori da questa storia. Stai passando il limite!"
"Il limite lo stai oltrepassando tu povero pazzo. Apri gli occhi!" dice l'uomo facendo un passo verso di lui.
Lazarus impugna la spada e la alza verso il collo dell'uomo: "Toccala e t'ammazo Sarnek! Parola di vendicatore!"
L'uomo comincia a perdere le staffe, ma nonostante la sua arroganza, parla con voce leggermente incrinata:" Sei uno stupido!!! Non ti sei accorto di chi ti sei innamorato?"
"Sì! Di una donna che è riuscita a farmi tornare il sorriso!"
"Sei pazzo, lei non è una donna.. lei è..." Lazarus affonda leggermente la spada nel collo di lui, provocandogli una piccola ferita. Il sangue cola piano piano lungo il collo dell'uomo
"FUORI DI QUI SARKEK" tuona il cavaliere "O TI AMMAZZO SEDUTA STANTE!"
Sarnek per la prima volta veramente intimorito, si avvicina alla porta:" Sei pazzo... un povero pazzo. Ti manderò contro i cacciatori. Dirò a tutti ciò che sei diventato!"
"Te lo dico io cosa sono diventato" si avvicina minacciosamente all'uomo "sono ridiventato un uomo, capace di provare sentimenti!" Fa poi una pausa:" E per quanto riguarda i cacciatori.. beh.. se mi vorranno impedire di vivere la mia vita, li vedrai cadere come mosche ti avverto!"
Sarnek lo guarda con occhi sbarrati:" Ma .. allora è vero... tu veramente non sai chi e lei... non sai chi è veramente Briseide..."
"So solo che voglio stare con lei e che mi ha fatto di nuovo provare sentimenti umani, e tu Sarnek, farai bene a starmi alla larga per ora!"
L'uomo indietreggia scuotendo la testa inorridito.
"Capirai Lazarus.... e quando capirai.. ti maledirai per quello che stai facendo ora!"
Lazarus si limita a sorridere, mentre vede l'uomo allontanarsi e parla tra se e se.
"Non m'importa sapere chi sia.... mi importa solo di stare con lei. Con lei, che è stata capace di farmi dimenticare tutto il male che ho sofferto!"
Una volta accertatosi che Sarnek si sia veramente allontanato, Lazarus esce di casa, avviandosi verso il bosco. La notte è limpida e la luce della luna permete all'uomo di muoversi in totale libertà tra gli alberi.
Si ferma poi nelle vicinanze di un maestoso albero, con le foglie che brillano illuminati dai raggi notturni, mentre una mano va all'interno della sua divisa, estraendone una collana.
La porta vicino agli occhi osservandola, mentre il respiro gli viene a mancare per un attimo. Chiude gli occhi e la stringe con la mano, fino a far diventare le nocche del proprio pugno quasi bianche.
Si inginocchia quindi ai piedi dell'albero, scavando una piccola bucca, conl'aiuto della spada e vi ripone la collana. Con cura la ricopre, osservando poi il lavoro fatto. "Che i morti riposino in pace... è tempo dei vivi di riprendere in mano la propria vita!"
Con queste ultime parole si allontana dal bosco, attraversando poco dopo la città e giungendo finalmente a casa.
Giunto qui si stende finalmente sul letto, siceramente sollevato, mentre i suoi pensieri, nel sogno, tornano a Briseide.