DESCRIZIONE DEL BLOG

Questo blog è dedicato al personaggio di Lazarus nel GDR all'interno di Second Life.
Verranno di seguito raccontate storie e vicende sia del singolo cavaliere che dell'intera comunità di cui fa parte

La Leggenda dei Cavalieri del Drago

mercoledì 5 agosto 2009

Fratelli in arme


Il cavaliere Jo è partito da poco, ed è giunta l'alba sull'isola di Untouchables.
Il capitano Lazarus si trova nei pressi della piccola spiaggia a ridosso del molo, seduto a lanciare piccoli sassi che rimbalzano nelle acque limpide.
Tira un lungo respiro e chiude gli occhi, quando si rende conto di una presenza vicino a lui.
Senza scomporsi si gira e vede Il Capitano Gionny a pochi metri da lui, in piedi, con lo sguardo di chi vorrebbe dire mille cose, ma senza trovare le parole per farlo.
Lazarus si alza e si avvicina, nella speranza che Gionny riesca a trovare il coraggio di parlare.
E così accade. La partenza di Jo ha risvegliato in molti cavalieri non solo la nostaliga delle propria terra, ma anche la mancanza degli affetti familiari.
Il gruppo dei cavalieri è affiatato, essi si spalleggiano a vicenda, combattono, ridono e addirittura rischiano di morire insieme.
Sempre insieme.

Ma l'odore di casa, quel profumo che vi aleggiava intorno nelle giornate primaverili, non potrà mai essere sostituito da nulla al mondo, nemmeno dalla più unità della fratellanza.
E Gionny racconta tutto questo al capitano Lazarus che lo ascolta e che comprende le sue parole.
Jo è partito, ma anche per Gionny è giunto il momento.
Ha dedicato quasi tutta la sua esistenza a diventare un cavaliere e sente che adesso deve mettere a disposizione della sua famiglia tutto quello che ha imparato. Lazarus respira profondamente e pensa ai nuovi scudieri che sono arrivati nell'isola con la speranza di imparare qualcosa. Ancora non conosce tutte le loro storie, tranne quella di Nihal, che ha preceduto addirittura l'arrivo del mezzelfo nei cavalieri, l'ultimo di una stirpe ormai estinta.
Con questi pensieri si rivolge al Capitano Gionny che forse spera nella sua approvazione, che non tarda ad arrivare.

Lazarus sorride al capitano annuendo, in silenzio, con l'infrangersi delle onde come unico rumore udibile.

Anche Gionny deve ormai proseguire per la sua strada e nessuno puo' impedirglielo.

Come nessuno dimenticherà tutto quello che ha fatto questo cavaliere per meritarsi il rispetto dei proprio fratelli d'arme.

Entrambi i capitani si salutano con l'ormai consona procedura militare, senza scomporsi; sguardo fiero, testa alta e pugno sul cuore in segno di giuramento solenne.

Gionny monta sul suo cavallo e si avvia, forse con il vano tentativo di evitare altri dolorosi saluti.
Ma quando si sta insieme ad un gruppo per molto tempo, quel gruppo diventa parte di te e pensa come te.
Mentre il capitano sprona il suo cavallo verso la sua terra natia si ode suonare il corno dei draghi dalla collina a ridosso del forte.
Tutti i cavalieri ovviamente sono lì, facendo l'ultimo saluto a uno dei loro capitani più valorosi: Gionny Dunner.

Onore e Gloria capitano Gionny, che possiate finalmente trovare ciò che qui vi è stato negato, nella speranza di ritrovarci presto.

Verso terre lontane...

E' ormai sera quando un'altra delle innumerevooli battaglia giunge a compimento nell'isola di Untouchable. I cavlieri ormai stanchi, feriti e forse anche in parte sfiduciati riescono a rientrare nel loro maniero per curarsi e studiare nuove strategie di battaglia.
Ma da una delle torri di vedetta del forte, nella quale si era appostata lo Scudiero Artien, si sente un grido di meraviglia e di preoccupazione allo stesso tempo.

I cavalieri colti impreparati a quell'evento salgono immediatamente a vedere cosa sta succedendo.
Giunti sulla torre vedono Artien che si limita a indicare in direzione del molo, ben distanzte dalla loro posizione. I cavalieri increduli osservano la scena senza proferire parola e senza che nessuno, almeno in quel momento, riesca a prendere una decisione sul da farsi.
Il cavaliere Jo è là, sul molo, circondato dai nemici che non sembrano dargli tregua, ma dai quali non sembra voler scappare, mostrando un valore e una determinazione incredibile.
Poi la voce del Generale Alex scuote il resto del gruppo, che si precipita all'aiuto di Jo, nella speranza di arrivare in tempo. Giunti sul luogo riescono solo a vedere le sagome ormai inermi dei nemici sconfitti dal cavaliere, mentre questi si sorregge a malapena in piedi con l'aiuto della spada; è esausto ma con la mano sinistra stringe saldamente quello che sembra essere un fazzoletto, forse un vessillo strappato.
Senza perdere ulteriore tempo i cavalieri portano il loro fratello all'interno del maniero, dove, oltre a prestare le cure di soccorso, si interrogano su qu
el lembo che il cavaliere non vuole lasciare. Dopo un po' Jo si riprende; con una voce pesante e preoccupata inizia a dare spiegazioni. Quello che stringe tra le mani è effettivamente cio' che rimane del vessillo della sua terra natia, della sua famiglia e lo ha perso uno dei nemici sconfitti sul posto. I cavalieri si guardano increduli, ma in fin dei conti tutti sanno cio' che vuole dire, e cio' che sicuramente vorrà fare il cavaliere ferito.
Cade il silenzio, che sembra interminabile, fino a che Jo lo rompe, pronuciando la frase che tutti si erano immaginati.

Deve tornare da loro, deve tornare dalla sua famiglia per sapere.

Non puo' vivere nell'angoscia e nella falsa speranza che siano tutti morti o che ne sia sopravvissuto qualcuno.
Deve sapere.

Il Capitano Lazarus china leggermente la testa pensieroso, ripensando a ciò che aveva fatto lui quando Arcadia era caduta.

Lo capiva.

Così come capisce che purtroppo la storia si ripete, a volte all'infinito come un circolo vizioso.
In silenzio, senza nemmeno parlare, il capitano Bao gli consegna il necessario per la sopravvivenza, mentre il resto del gruppo, con a capo ovviamente il Generale Alex, fa un saluto al cavaliere Jo, nella speranza che possa trovare quello che cerca. Il comandante Langdon spiega che avrebbero voluto mandare qualcuno con lui, ma le guerre in corso sono troppe e la guarnigione non puo' essere sguarnita ulteriormente. E ha questa proposta Jo ha comunque rifiutato. Deve andare solo, perchè è lui che è stato colpito personalmente da questa guerra; e non vuole avere compagni d'arme sulla coscienza nel caso di fallimento della propria missione.
I cavalieri si riuniscono in un ultimo saluto, nella speranza di rivederlo presto tra loro.

Onore e Gloria cavaliere Jo Blackbart e in bocca al lupo.

Ti aspettiamo speranzosi.

martedì 4 agosto 2009

Il Torneo di Lance - Eventi del 3 Agosto 2009

Un altro torneo è alle porte ecome sempre la popolazione cerca di accaparrarsi i posti migliori sulle tribune per poter vedere combattere i guerrieri. Ma non per vedere un torneo qualsiasi, bensì un torneo a cavallo con le lance, il primo assoluto nelle terre di Amorgen. Molti sono i partecipanti a questo evento, per lo più cavalieri, ma tutti con l'intenzione di portare alla propira residenza il tanto agognato trofeo. Tra questi c'è il capitano Lazarus, che per la prima volta si trova a cimentarsi in un torneo del genere. Osserva i partecipanti con fare preoccupato, poichè vede che, a differenza di lui, si sono allenati molto e i risultati si vedono eccome. Infatti quando è il turno del capitano Lazarus, questo entra nella giostra con fare preoccupato, soprattutto quando si rende conto che il suo avversario è il Comandante Byllo. Con sua somma sorpresa si aggiudica il primo scontro, il quale gli da una speranza che fino a quel momento non aveva nemmeno lontanamente immaginato. Ma come si aspettava la delusione è dietro l'angolo. Dopo il primo scontro egli è destinato a cadere per tre volte consecutive sotto i colpi del comandante Byllo che passa il turno. La delusione è colmata dal fatto di essere stato battuto da uno dei cavalieri più valorosi e ancora più grande è la sua gioia quando vede che la vincitrice del Torneo e il capitano Miawallace. Quest'ultima si è battuta con grande onore in tutto il torneo, non dando mai l'impressione di uscirne sconfitta, sconfiggendo ad uno ad uno tutti i partecipanti. E i cavalieri possono così lasciare nel corso della storia un nuovo segno del loro passaggio.