E' sta una cerimonia solenne, dove tutti hanno partecipato, chi con dolore, chi con meraviglia e anche chi con gioia, sapendo le terre di Arcadia ormai più sicure.
Lazarus partecipa al corteo funebre, quasi in religioso silenzio, pronunciando poche parole; il resto delle guardie è li' presente con lui, scagliando frecce allo scopo di imprimere fortemente questo evento nella mente di tutti i presenti.
Lazarus osserva la pira bruciante, sommerso dai ricordi.
Ricordi di un nemico con il quale si è misurato molte volte, uscendone quasi sempre sconfitto, a volte morente, ma grazie al quale ha saputo fortificarsi e affinare le sue tecniche.
Si dice che per migliorare si deve sfidare avversari più forti, e questo Lazarus lo aveva fatto, non risparmiandosi mai, e fronteggiando Six talmente di quelle volte da aver perso il conto.
Non puo' non gioire sapendo che la bestia Six adesso è diventato cenere; ma forse in cuor sa che questa non è tutta la verità.
Ma continua in silenzio ad osservare il corteo, con bestie, vampiri e umani a onorare quella morte.
Si trova perfino a pronunciare parole di cordoglio verso le bestie, mentre accompagna un mesta Cleos nelle taverna in piazza.
Nel momento stesso in cui il capitano sta per entrare nella sede delle guardie, c'è chi è convinto di averlo sentito pronunciare parole di ringraziamento verso Six.
Ma un'altra minacciosa domanda aleggia nell'aria: si è veramente sicuri che non si sentirà più parlare della bestia Six? O forse le parole finali di Ironica, che considera il tutto una messa in scena, hanno un fondamento di verità?
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